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Ritrovarsi qui dopo tutto il tempo passato a vivere in altre città la vita che continuamente cambiava o restava la stessa? Forse nemmeno io l'avevo mai capito. Da quel brutto o forse bel giorno tutto, era cambiato..non c'era niente che mi desse veramente soddisfazione e che mi faceva sentire veramente bene. Ero diventata la ragazza di tutti e alla fine non avevo molti problemi in quello che ero diventata..sapevo prendere le critiche, gli insulti e molto spenso acconsentivo dando ragione a colui o colei che mi insultava. Quelli che conoscono la mia storia, che sono veramente pochi..non mi hanno mai dato ragione in quello che ho fatto, mi dicono che sarebbe stato meglio ricominciare e farsi una nuova vita, tornando quella che ero prima. Ma davvero era possibile? Per me la risposta era certa, non c'era nemmeno da pensarci..essere quella piccola e ingenua ragazzina, dolce e buona con tutti..che si sentiva bene con gli altri, che era timida a cosa mi aveva portato? Mi aveva portato solo sofferenza, l'amore mi aveva fatto soffrire..io che ingenuamente credevo che fosse la cosa più bella del mondo. Adesso ero li, Bristol, la mia città.. quello dove tutto era accaduto..davanti a quella casa, nella stessa via. Sentivo come un'enorme lacerazione al cuore e stavo male ma, non me ne volevo assolutamente andare..ero li, ferma davanti a quella porta, era rimasto tutto uguale ma il coraggio di bussare, di vedere se ci abitava qualcuno non ce l'avevo.. Di tornare in quella casa, in quel seminterrato dove avevo vissuto il mio incubo, la svolta alla mia vita. Sospirai e con le lacrime che volevano insistentemente scendere, ma io non glielo permettevo, andai a sedermi nella panchina difronte alla casa.

Arrivato in città trovai la casa dove avevo combinato non ricordo quanto tempo fa un kasino con una ragazza... La casa dell'estate... la chiamavamo così io e il mio best...
Mi feci lasciare le chiavi e decisi di alloggiare lì finchè mi fosse possibile, finchè non avessi trovato un abitazione tutta mia, mi ero trasferito all'ultimo momento quindi l'unico posto in cui potevo stare, se non volevo vivere sotto un ponte, era quello.
Sistemai velocemente le mie cose e dopo una bella doccia uscìì fuori dal balcone con un asciugamano avvolto sui fianchi per fumarmi una sigaretta...
Vidi una ragazza seduta sulla panchina difronte alla mia nuova abitazione... mi appoggiai con i gomiti al balcone e facendo un tiro di sigaretta la guardai per bene... piegai leggermente il capo.. mi ricordava qualcuno, ma non riuscivo a ricordare perfettamente chi fosse...
Qualche ragazza durante l'estate l'avevo conosciuta, forse avevo conosciuto anche lei a modo mio??
Mi leccai il labbro e buttai fuori il fumo continuando a fissarla, continuando a fissare quelle belle gambe che da lontano si intravedevano, quel bel seno che fuoriusciva dalla sua maglietta...

Andando davanti a quella casa mi ero resa conto di essere ancora fragile a quello che mi era successo, stavo ancora male dopo 3 anni che ormai erano passati, quasi volati. Quei maledetti nove gorni stavano impressi nella mia mente, sulla mia pelle..non si sarebbero concellati nonostante io fossi cambiata, nonostante volessi cambiare quello che ero stata. Si, forse ero forte con gli altri ragazzi, con tutti quelli che mi andavano contro. Ma quel bastardo per me restava ancora un punto debole. Non sapevo dove fosse, con chi fosse..non sapevo nemmeno se fosse ancora vivo ma sinceramente speravo non lo fosse. Tutto quello che avevo patito per essermi innamorata di lui era inimmaginabile..nessuno mi credeva, l'amore portava solo guai. Chiusi gli occhi, serrando le palpebre per non piangere, mi sentii osservata allora mi guardai intorno finchè di sfuggita non beccai i suoi occhi..quegli occhi erano ancora li. Strinsi i pugni, stavo entrando nel panico. Eve calmati è stata solo un'allucinazione. Mi alzai da quella panchina, me ne dovevo andare.. c'era un albero che mi copriva dalla visuale di quello che era il balcone..mi spostai, pronta ad andarmene.

I nostri sguardi si incrociarono, serrò i pugni e si alzò dalla panchina pronta ad andarsene... un sorriso beffardo mi comparve in pieno viso... avevo qualche sospetto su chi fosse, ma dovevo esserne sicuro al 100%. Spensi la sigaretta nel posacenere poi spostandomi per vederla la salutai Ciao dissi con la voce più sensuale e tranquilla che potessi avere... l'adoravo... era la mia prima arma per conquistare le mie prede... risi leggermente a quel pensiero continuando a guardarla mentre se ne andava Fermati... non andartene... per favore urlai leggermente le ultime parole scandendole bene...

Dovevo calmarmi, stavo entrando in una crisi di nervoso assurda, avevo bisogno della mia droga..solo il pensiero che fosse lui e che fosse tornato mi faceva impazzire. Non mi ero dimenticata niente di lui, niente del suo corpo, dei suoi occhi blu..dei suoi finti e veri comportamenti. Mi salutò ma non risposi, non volevo girarmi ad accertarmi che fosse lui, perchè ormai lo sapevo..era lui. La voce era la stessa, solo con un tono più uomo a causa degli anni passati. Mi disse di fermarmi o meglio, me lo chiese con gentilezza..non ero mai riuscita a resistere a quella sua parte estremamente dolce, anche se sapevo che era solo una stupida illusione. Dopo essermi fermata mi voltai a guardarlo, mordendomi un labbro. Era cambiato poco e niente..era sempre così schifosamente bellissimo.

Poco dopo si fermò e si voltò verso di me.. sorrisi leggermente e mi avvicinai a lei lentamente, facendo respiri grandi ad ogni passo... più mi avvicinavo più ero convinto, più i miei sospetti aumentavano... era proprio lei. Non era cambiata più di tanto, si era sviluppata un poco di più.. ma gli occhi, quegli occhi non potevo dimenticarli.
Mi avvicinai del tutto a lei e le sorrisi dolcemente piegando la testa di lato, e con voce delicata quasi sussurrando le parlai Sei tu... Eve giusto?? sorrisi mostrando leggermente i denti e provai a sfiorarle il braccio con un dito.

Quando mi girai lo vidi dietro di me, era uscito di casa e adesso eravamo a pochi passi di distanza e lui si avvicinava sempre di più a me. Più s'avvicinva e più il mio respiro si faceva stentato il cuore batteva più forte..non sapevo se fosse solo il nervosismo il motivo di quella mia razione ma lo speravo veramente. Aveva sempre quel suo sorrisino stapato in faccia..quel sorrisino mezzo dolce, mezzo beffardo. Ma ormai io non ci credevo più, c'ero già cascata una volta. Annuii alla sua domando poi la sua mano di avvicinò al mio braccio e lo allontanai violentemente. Non toccarmi! Dissi bruscamente, scandendo le parole.

Si allontanò violentemente da me e mi rispose bruscamente... ebbene si era lei. Mi morsi il labbro e feci lo sguardo da cane bastonato che meglio mi usciva... Eve hai ragione, sono stato uno stronzo, un bastardo... però ti giuro... sono cambiato e se sono qui è soprattutto perchè volevo rincontrarti per chiederti scusa... la guardai negli occhi Voglio farmi perdonare per quello è successo quell'estate... ho sbagliato, sono stato un vero cretino, un vero bastardo... però per favore... perdonami... sono stato malissimo, sto malissimo... ho bisogno del tuo perdono, voglio il tuo perdono
Una lacrima mi rigò il viso e riabbassai lo sguardo.
Recitazione: voto... 10

Si morse il labbro quasi fosse imbarazzato da quello che stesse succedendo poi, lo sguardo da cane bastonato..quello sguardo non l'avevo mai visto, non era mai stato nel suo repertorio artistico o forse semplicemente non mi stava stava mentendo. Cazzo, cazzo! Non edovevo caderci un'altra volta, strinsi i pugni, quasi a volermi infilzare con le unghie nella carne della mano. Non potevo sopportarlo, qualsiasi altro dolore fisico mi faceva sentire meglio..quello no, lui no cazzo! Io ero andata li per testare quanto fossi cambiata, per rivedere quel posto ma non lui, non me lo aspettavo che fosse di nuovo li. Mi disse che stava male, che era stato male e che voleva rivedermi per avere il mio perdono..scossi la testa, cercando di convincere me stessa ad allontanarlo da me, ma era quasi impossibile. Tu mi fai schifo cazzo! Urlai più a me stessa che a lui..io ti vorrei morto, ma-ma. Ma ti amo. Conclusi la frase solo a mente..mi misi le mani sul viso, stringendolo, volevo farmi male. Volevo morire. FANCULO! Mi buttai sulle ginocchia, non dovevo piangere. Dovevo essere la nuova Eve, quella forte.

Iniziò ad urlare che gli facevo schifo, e tutti i torti non li aveva, mi voleva vedere morto, e anche questo era una cosa normalissima. Aspettavo che aggiungesse qualcosa, qualcosa di più cattivo che potesse secondo lei farmi ancora più male, ma cadde il silenzio...rialzai lo sguardo e la vidi in ginocchio, la vidi piangere come una bambina...
Sorrisi leggermente e mi chinai tornando a fare il finto cane bastonato. Le tolsi le mani dal viso e la guardai dritta negli occhi Ti ho fatto del male, tanto male.. ma ora ne sono pentito... non posso continuare a vivere con questo senso di colpa che mi logora l'anima... Eve mi avvicinai alla sua guancia e con le labbra fermai una lacrima che le stava rigando il viso e facendo colare tutto il trucco... Le diedi un bacio delicato poi la strinsi a me, senza più aggiungere altro.

In quel momento si mostrava tutta la mia fragilità perduta in quei tre anni senza di lui, quei tre anni passati a fare nulla o almeno, nulla di positivo. Avevo passto quelgli anni a crearmi uno scudo, una corazza che credevo indistuttibile..almeno così credevo, fino a quel momento. Sentii le sue mani sui miei polsi che mi tolsero le mani dal viso, tenni gli occhi chiusi. Non volevo guardarlo, sapevo che sarebbe stato peggio, i suoi occhi mi avrebbero fatto cedere. Come sempre. Perchè proprio adesso? Sisi, va bene ma lasciami. Sei perdonato ma, basta! Dissi tra i singhiozzi. Poi sentii le sue labbra morbide sul suo viso, quelle labbra che mi avevano sempre toccato con violenza. Aprii gli occhi, guardandolo.

Disse che mi perdonava poi dopo quel bacio aprìì gli occhi e mi guardò.
Lentamente mi avvicinai alle sue labbra mettendole le mani sul viso... sfiorai le sue labbra delicatamente, come solo io sapevo fare per poi baciarla dolcemente... con quella dolcezza che mai avevo utilizzato veramente a pieno, mai utilizzato in quel modo.
La guardai negli occhi e sussurrai sulle sue labbra Non perdonarmi solo perchè vuoi liberarti di me una volta per tutte... perchè io non ho voglia di liberarmi di te... dissi dolcemente per poi riavvicinarmi alle sue labbra ancora di più e aspettare che lei facesse il passo avanti.

Mi prese il viso tra le mani e le sue mani toccarono nuovamente le mie labbra, il respiro si fece nuovamente irregolare e il mio stomaco era sottosopra, nonostante gli anni passati..ero ancora innamorata pienamente di lui, non avevo mai smesso di amarlo veramente, Era stata la prima cotta, il primo bacio, la prima volta..il primo amore non si scorda, quella era l'unica cosa s cui ero d'accordo. Mi guardò negli occhi, era una delle prime volte che lo vedevo farlo..Mi baciò nuovamente e io mi morsi il labbro. Io non sono più quella Eve, mi dispiace, lei è morta. Dissi con rabbia. Poi avvicinò nuovamente le sue labbra alle mie e feci lo stesso, non resistendo, lo baciai. Fanculo.

Mi baciò, nonostante avesse detto che non era la vecchia Eve, la vecchia Eve che era follemente innamorata di me e che avevo fatto cadere tranquillamente nella mia trappola... se non era la vecchia Eve perchè stava ricandendo nuovamente nella mia rete??
La baciai dolcemente, le strinsi il volto tra le mani sempre di più per poi allontanarmi da lei dolcemente e lentamente...
La guardai negli occhi Non puoi capire quanto desideravo sentire le tue labbra sulle mie... le ho sognate non so quante volte sussurrai per poi ribaciarla dolcemente e prendendola per mano...
Ci rialzammo e la guardai dritta negli occhi Che ne dici se vado a vestirmi poi andiamo a mangiarci qualcosa insieme?? dissi sempre con la voce più dolce e sensuale che potessi avere

Stavo cedendo ancora, stavo cedendo a quella persona che era stata la causa di tante cose che non avrei voluto subire, tanti di quei pianti. Era stato la causa delle mie perdite, del mio falso comportamento, della falsa Eve. Non potevo però staccarmi da lui, sapevo che non era cambiato ma imperterrita continuavo a stargli vicino e cercare di convincermi che quello che diceva era vero, che non erano tutte cazzate, come al suo solito. Mi baciò nuovamente con dolcezza, niente in confronto ai baci che mi aveva dato prima..niente in confronto a quello che lui era. In quel momento mi stava facendo vedere tutto il contrario. Ci rialzammo da terra mentre lui mi teneva per mano, io mi ero ormai come ammutolita, non riuscivo a parlare, tanti erano i pensieri da cui la mia mente era invasa. Mi chise se volevo andare a mangiare qalcosa con lui. Vorrei ma non credo sia il caso. Dissi ancora con le lacrime agli occhi. Devo dimenticarti e continuare la mia vita.